PANORAMICA:
L’epifisiodesi è una tecnica chirurgica utilizzata per controllare la crescita di un osso.
Tutte le ossa lunghe degli arti inferiori hanno delle cartilagini di accrescimento (o fisi) attraverso le quali avviene la crescita in lunghezza dell’osso stesso.
È possibile correggere alcuni tipi di deformità bloccando in maniera controllata la crescita delle fisi e guidandola verso la forma corretta. In questo modo la correzione è progressiva e non istantanea in quanto si sfrutta la crescita del bambino.
PRINCIPALI INDICAZIONI:
Le principali indicazioni di questa tecnica chirurgica sono le deformità angolari (es. ginocchio valgo o ginocchio varo) e le differenze di lunghezza degli arti inferiori.
CONTROINDICAZIONI:
Questa tecnica non può essere utilizzata nelle deformità che si sviluppano su più piani dello spazio (es. ginocchio valgo + intra-rotazione), in particolare in caso di una eterometria significativa.
È inoltre controindicata in assenza di una sufficiente crescita residua (es. paziente troppo grande, in alcune patologie che alternano la normale funzionalità delle cartilagini di accrescimento).
TECNICA CHIRURGICA:
A seconda del tipo di deformità il blocco della cartilagine di accrescimento può essere selettivo (o parziale)oppure completo (o circonferenziale).
Attualmente, in entrambi i casi, si ricorre quasi sempre all’utilizzo di una placca posta a cavallo della cartilagine di accrescimento fissata all’osso con due viti impiantata attraverso una piccola incisione chirurgica (circa 4-5 centimetri).
Quando il blocco della crescita è parziale si parla di emi-epifisiodesi in quanto si limita solo una metà della fisi. Trova indicazione nella correzione dei difetti angolari (es. ginocchio valgo o ginocchio varo). L’obbiettivo è quello di rallentare un lato della fisi per fare in modo che l’altro lato cresca più velocemente. Questo fa si che la differente velocità di crescita dei due lati della fisi comporti una progressiva correzione della deformità.
Il blocco completo della fisi o epifisiodesi trova invece indicazione nella correzione delle differenze di lunghezza degli arti inferiori.
In entrambi i casi sono necessari almeno due interventi chirurgici, il primo per l’impianto, il secondo per la rimozione dei dispositivi chirurgici di correzione.
DOPO L’INTERVENTO CHIRURGICO?
Nella maggior parte dei casi è un intervento in day hospital: si passa una notte in ospedale ed il giorno dopo avviene la dimissione.
Il protocollo post-operatorio prevede, nella maggior parte dei casi:
- carico concesso a tolleranza (anche con l’aiuto delle stampelle per i primi giorni)
- medicazione delle ferite chirurgiche ogni 3-4 giorni
- desutura (spesso si utilizzano punti riassorbibili) a 15-18 giorni
- esercizi mobilizzazione attiva e passiva delle ginocchia
- dei controlli regolari per monitorare l’andamento della crescita e della correzione
Se il decorso è regolare non occorrono lunghi periodi di assenza dalla scuola.
La ripresa dello sport viene decisa durante i controlli.
COMPLICANZE:
È una tecnica mini-invasiva ma è pur sempre un intervento chirurgico con i rischi generici di ogni intervento chirurgico (es. infezione, rottura dei mezzi di sintesi, sanguinamento, rischi anestesiologici ecc.).
Tra le complicanze specifiche troviamo la mancata o l’eccessiva correzione. Il primo caso è dovuto al fatto che la cartilagine di accrescimento risponde poco al trattamento (es. poca crescita residua, malattia che altera la funzione della fisi) mentre l’eccessiva correzione è spesso legata alla mancata esecuzione delle visite di controllo programmate.
Un’altra complicanza è la recidiva, che può essere legata all’effetto “rebound”: alla rimozione del dispositivo impiantato per il controllo della crescita, la cartilagine di accrescimento risponde con un iper-accrescimento che può portare del tutto o in parte alla situazione precedente all’intervento.