TRATTAMENTO:
Una volta posta la diagnosi di epifisiolisi il trattamento è sempre chirurgico. Gli obiettivi del trattamento sono: ridurre la deformità, fermare lo scivolamento ed evitare le complicanze (in particolare la necrosi avascolare della testa femorale e la condrolisi).
I trattamenti chirurgici possono essere distinti in precoci cioè che vengono eseguiti alla presentazione. Questi sono:
- Fissazione in situ con vite: è il trattamento che più frequentemente viene eseguito poiché è efficace nell’evitare un peggioramento dello scivolamento ed è associato ad un basso rischio di complicanze. Consiste nell’andare a bloccare insieme il collo femorale con la testa femorale mediante l’utilizzo di una vite
- Riduzione cruenta: trova indicazione nelle forme con grave scomposizione e consiste in accesso chirurgico all’anca (mediante accesso anteriore o mediante lussazione chirurgica secondo Ganz) che permette di ridurre direttamente lo scivolamento a cui fa seguito la fissazione.
Quando le deformità sono stabilizzate si può ricorrere ad interventi chirurgici correttivi spesso molto complessi come osteotomie o la cheiloplastica (che può essere fatta in artroscopia o mediante la lussazione chirurgica dell’anca.
PROGNOSI:
La progressione dal cedimento allo scivolamento è variabile sia per durata che per gravità. Solitamente, episodi acuti si sovrappongono allo scivolamento graduale.
Le conseguenze dell’epifisiolisi dipendono dalla gravità della malattia e dal tempismo della diagnosi e del trattamento. I pazienti con epifisiolisi hanno un acetabolo normale e la cartilagine articolare è spesso conservata. Pertanto, nonostante la presenza di una significativa deformità, molti di loro riescono a stare bene per molti decenni.
Le possibili conseguenze o complicanze sono:
- Chiusura prematura della cartilagine di accrescimento: può essere conseguente alla patologia o al trattamento (in alcuni casi si cerca volutamente di far chiudere la fisi così da evitare un ulteriore scivolamento). Questa conseguenza è tanto più influente quanti più anni di crescita rimangono. Può causare una differenza di lunghezza od un’alterazione del collo femorale;
- Deformità residua: durante l’accrescimento si può verificare un rimodellamento, tuttavia, questo dipende dall’entità della deformità e dall’età del paziente. La deformità residua più frequente è la cosiddetta deformità ad impugnatura di pistola (pistol grip deformity) che può essere causa di impingment femoro-acetabolare (minore congruenza tra il femore e l’acetabolo e lesioni del labrum
- Necrosi avascolare della testa femorale: è la sofferenza ischemica della testa femorale che quindi va in necrosi. La sua incidenza e gravità è variabile e dal quadro dell’epifisiolisi. Nelle forma stabile è relativamente bassa mentre nelle forme instabili varia a seconda delle statistiche dal 20% al 50%;
- Condrolisi: complicanza rara (< 2%) ma grave. È la rapida distruzione della cartilagine articolare a livello della testa femorale che dell’acetabolo
Questi esiti e complicanze portano, in varia misura, al rischio aumentato di degenerazione (artrosi) precoce dell’anca.