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TRATTAMENTO:

L’obiettivo principale del trattamento della malattia di Perthes è quello di ottenere una testa femorale sferica ed un’articolazione concentrica e congruente al termine del processo patologico.

Questo si ottiene mediate il trattamento di contenimento, che consiste nel posizionare la porzione antero-laterale dell’epifisi femorale all’interno dell’acetabolo per prevenirne la deformazione e per sfruttare il rimodellamento della testa femorale.

Il tipo di trattamento si basa sull’età del paziente, sullo stadio della malattia e sulla gravità della stessa (classificazione radiografica).

Trattamento conservativo:

È la prima linea di trattamento che viene impostata e serve per contrastare i segni e sintomi caratteristici della fase acuta. Si basa sull’osservazione (controlli clinici e radiografici periodici), il riposo con divieto di carico (non appoggiare), l’utilizzo di farmaci antinfiammatori e la modifica delle attività (vanno evitate microtraumi ripetuti, quindi ad esempio gli sport da contatto, che potrebbero aggravare il collasso della testa femorale). Quando il dolore lo permette può, inoltre, essere utile un programma di fisioterapia con l’obiettivo di recuperare e mantenere la mobilità dell’anca.

In passato si è fatto un largo utilizzo di tutori ed ortesi con l’obiettivo di favorire il contenimento conservativo della testa femorale all’interno dell’acetabolo. Tuttavia, al giorno d’oggi l’indicazione è sempre più limitata in quanto i dati in letteratura non hanno mostrato un reale beneficio di questi presidi.

Trattamento chirurgico:

Il contenimento chirurgico trova indicazione nei bambini più grandi (in genere con un’insorgenza dopo i cinque anni) e nelle forme più gravi della malattia.

Questo può essere ottenuto tramite un’osteotomia intertrocanterica a volte associata ad un’osteotomia acetabolare o pelvica. Le due principali indicazioni all’osteotomia di femore nel morbo di Perthes sono:

  • Lateralizzazione della testa femorale durante la fase di frammentazione: la testa femorale, in alcuni casi, tende ad ingrandirsi ed a “sublussare” (uscire parzialmente) rispetto all’acetabolo
  • Blocco dell’abduzione (hinge abduction) nella fase finale della malattia: la deformità della testa femorale determina una scalino tra la parte interna e la parte esterna dell’acetabolo che causa il blocco meccanico dell’abduzione. In questo caso può essere indicato un’osteotomia valgizzante per ripristinare la congruenza tra l’acetabolo e la testa femorale.

PROGNOSI:

Il collasso della testa del femore si traduce in un cambiamento della sua forma ed il fatto che si posiziona e/o si muove in modo anomalo nella cavità acetabolare, causando dolore all’anca, una rigidità articolare e, nei casi più gravi, un’artrosi precoce.

Gli effetti della malattia di Perthes possono essere suddivisi in dui grandi gruppi:

  • Acuti: sono gli effetti conseguenti all’ischemia ed all’infiammazione che ne conseguono. Si caratterizzano per dolore, limitazione del movimento articolare.
  • Cronici: sono gli effetti legati agli esiti della malattia. La prognosi a lungo termine è legata alla forma finale della testa femorale e la congruenza di questa rispetto all’acetabolo. Se la testa torna ad essere sferica la prognosi è buona. Se la testa femorale è di forma ovale, l’artrosi può svilupparsi all’età di 50-60 anni in circa il 50% dei pazienti. Le prognosi peggiore si ha quando la testa permane piatta e grossa e che non si adatta bene all’interno dell’acetabolo. In questi casi il rischio di artrosi precoce dell’anca è maggiore.

I fattori che influiscono maggiormente sulla prognosi a lungo termine sono due: il primo, il più importante e l’età all’insorgenza. I bambini più piccoli (< 6 anni), infatti, avendo più potenziale di crescita possono avere un potenziale di rimodellamento della testa femorale più ampio. Il secondo è l’entità del danno della testa del femore durante la fasi di frammentazione.

Diagnosi – Malattia di Legg-Calvé-Perthes